Emmanuel Carrère
Emmanuel Carrère, che è nato e vive a Parigi, è scrittore, giornalista, sceneggiatore e regista.
Ha esordito come critico cinematografico per la rivista Télérama e in seguito ha scritto per il cinema e per la televisione; tra le serie televisive a cui ha collaborato ricordiamo almeno la prima stagione di Les revenants e i cinque episodi tratti dai romanzi di Fred Vargas. Nel 2003, con il documentario Retour à Kotelnitch, è stato in concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, della cui giuria ha poi fatto parte nel 2015. La moustache (L’amore sospetto), da lui scritto e diretto, ha ottenuto il Premio Label Europa Cinemas al Festival di Cannes del 2005, e l’anno seguente ha ricevuto l’Efebo d’oro.
Nel 2011 gli è stato assegnato il Prix Renaudot per Limonov. Da Adelphi sono apparsi Limonov (2012), L’Avversario (2013), La settimana bianca (2014), Il Regno (2015), A Calais e Io sono vivo, voi siete morti (2016) e Propizio è avere ove recarsi (2017); alla fine di aprile 2018 sarà in libreria Un romanzo russo.
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway per la letteratura va a Emmanuel Carrère, uno dei più importanti scrittori contemporanei, che con uno stile incisivo e inconfondibile, è riuscito a portare il dato biografico e autobiografico, raccontato spesso nella sua nudità, a essere la pietra di scandalo intorno a cui ruotano le contraddizioni della nostra società. Nelle sue sapienti mani, la vita stessa, ordinaria o spericolata, si trasforma quasi senza scarto in letteratura, con uno sguardo che scandaglia il reale come forma di inesauribile turbamento, o di limite costantemente trasgredito a cui si lega l’esistenza stessa dell’autore. Dal caso di cronaca di Jean-Luc Romand, a Eduard Limonov, a Philip K. Dick o a Paolo di Tarso, Carrere ha raccontato il chiaroscuro di una umanità tormentata e magnifica, criminale e altamente morale, in un intarsio di voci che si intersecano e non smettono di porci domande.