Massimo Cacciari, nato a Venezia nel 1944. È professore emerito di filosofia all’università San Raffaele di Milano. Tra i numerosi riconoscimenti del suo lavoro le lauree honoris causa in Architettura, Scienze Politiche, Filologia Classica, i premi “Hannah Arendt”, “Francesco De Sanctis”, quello dell’accademia di Darmstadt e la medaglia d’oro della “Casa de Bellas Artes” di Madrid. È stato condirettore di alcune riviste che hanno caratterizzato il dibattito culturale italiano da “Contropiano” a “Laboratorio politico”, da “angelus novus” a “il centauro”. Ha pubblicato in Italia e all’estero numerosi libri, da Krisis del 76, a Icone della legge (1985), dal dittico sull’idea d’Europa Geofilosofia dell’Europa e L’arcipelago), a Dell’inizio, Della cosa ultima, Labirinto filosofico.
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway per il pensiero va a Massimo Cacciari per il suo pensiero rigoroso e coerente che, con il suo ultimo saggio, Labirinto filosofico, ci ha portato all’origine dei diversi discorsi sulla “fine della filosofia” che caratterizzano tanto pensiero dell’Occidente: la “sentenza” hegeliana che la philosophia cessi di chiamarsi “amante” e si affermi come puro sapere.