Dacia Maraini
Dacia Maraini, figlia dell’orientalista Fosco Maraini, ha trascorso l’infanzia in Giappone. Ritornata in Italia, dopo un periodo a Bagheria, in Sicilia, va a vivere a Roma. Fonda insieme ad altri la rivista letteraria «Tempo della letteratura», per poi scrivere su «Nuovi argomenti» e «Paragone». È autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, editi da Rizzoli e tradotti in oltre venti Paesi. I temi caratteristici della sua opera poliedrica sono la frustrazione e l’alienazione della donna sia nella storia che nella società contemporanea, l’infanzia, il riscatto politico dei reietti e dei disadattati. Nel 1990 ha vinto il Premio Campiello con La lunga vita di Marianna Ucrìa e nel 1999 il Premio Strega con Buio. Il suo ultimo libro è Una rivoluzione gentile (2021). Le sue opere sono tradotte in venti lingue.
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway per la letteratura va a una delle voci più profonde, autorevoli e amate della letteratura italiana, la scrittrice Dacia Maraini, per aver scritto, con grandissima sensibilità, romanzi capaci di avvolgere i fili di storie affascinanti e tempestose, con una immaginazione che spesso si fa più viva della realtà, e diventa estensione armonica delle voci di donne inquiete e coraggiose. I grandi personaggi dei suoi romanzi – Marianna, Colomba, Isolina -, ci arrivano nel cuore come corpi amati o vilipesi, beatificati o temuti dal mondo maschile, che cercano la felicità dentro le atmosfere e i costumi di una società spesso avversa. Personaggi che con il loro amore possono illuminare le nostre vite, nella concreta ricerca di una emancipazione dello sguardo, per un incontro con l’altro che possa finalmente cambiare le regole del gioco.